I “denti che si allungano” costituiscono un problema molto comune. Analizziamone le cause e la terapia.
Chiamiamo questo difetto “recessione” perché realmente la gengiva “recede” dal dente, ossia lascia scoperto il colletto dentale, la zona di transizione tra corona e radice. L’aspetto di questi denti è di elementi lunghi e con dei colletti giallo/marroncini in vista, in quanto questo è il colore della radice dentale che man mano viene scoperta.
Il problema è evidentemente estetico in un primo momento ma poi diventa funzionale, in quanto questi elementi col tempo diventano sempre più sensibili al caldo, al freddo e pure al dolce.
In casi estremi si può arrivare a dover devitalizzare questi denti se non trattati. Inoltre, la gengiva, ritirandosi, si assottiglia sempre più, e quindi la recessione peggiora col passare del tempo rapidamente.
Ma perché si creano queste recessioni?
Quando la recessione è minima e c’è solo una iniziale abrasione dello smalto, si può procedere a una ricostruzione “al colletto dentale”, ossia della lesione sullo smalto. Si procede alla ricostruzione della zona abrasa anche quando ci sono grosse recessioni, ma a causa di parodontopatia, l’osso di sostegno ha scoperto grossa parte di radice dentale e quindi non resta un quantitativo idoneo di gengiva necessaria a ricoprire il difetto.
Quando invece si ha un buon quantitativo di gengiva e osso residuo la terapia preferibile è chirurgica. Si pratica infatti un intervento di ricopertura radicolare mediante allungamento della gengiva sovrastante il dente. In alcuni casi, se la gengiva non è sufficiente, si procede a prelevare un piccolo innesto connettivale dal palato. L’intervento è poco invasivo, svolto in studio odontoiatrico con anestesia locale. In questo modo, si ha la guarigione completa dal difetto e il ripristino della perfetta anatomia dentale e gengivale.
Direttore sanitario dr.sa Barbara Sabiu
Iscrizione ordine dei medici Cagliari n. 875